L’antico proverbio africano secondo il quale “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” illustra sinteticamente la necessità di mettere insieme una pluralità di soggetti diversi che interagiscano e collaborino nella delicata azione di prendersi cura ed educare un bambino, anche uno solo.
Ed è proprio questo il focus dell’evento “Memorial maestra Angela Marino”, tenutosi all’UNICAL, aula Caldora, venerdì 7 febbraio c.a. e voluto fortemente dalla famiglia per ricordare l’agìto dell’insegnante prematuramente scomparsa, in particolare, dal marito dott. Pasquale Folino già responsabile ufficio Politiche sociali del Comune di Montalto Uffugo.
Il convegno – Diversità, Disabilità, e Disagio, Povertà Educativa, Nuove Povertà, Disuguaglianze, Inclusione Scolastica e Sociale. Fragilità ed Eccellenze del Sistema delle Risorse. Strategie – ha visto il competente contributo di illustri relatori: la prof.ssa Angela Costabile, il prof. Giorgio Marcello, (docenti UNICAL), rappresentanti delle associazioni delle famiglie e degli assistenti sociali, le dirigenti G. Faraco (IC Montalto Taverna-Scalo) – A. Arturi ( Liceo Pitagora –Rende) e la nostra Dirigente Adele Zinno che ha voluto testimoniare come “l’inclusione è un processo multidimensionale, un assemblaggio di pratiche che si dipanano dal basso verso l’alto e talvolta in senso contrario, ma anche orizzontalmente, tra pari. L’espressione del bisogno di inclusione sociale di tutti quei soggetti che incontrano barriere e ostacoli nel loro agire quotidiano e nella partecipazione alla vita di una comunità, è una domanda a cui si deve dare risposta. E’ urgente un
cambiamento che attraversi le relazioni su cui si fonda il tessuto sociale delle comunità e abbatta i pregiudizi.
Abbiamo bisogno di continue alleanze e reti che coinvolgano tutti quegli attori sociali che settorialmente e separatamente si occupano di fornire servizi, di ogni genere, per minori e adulti con disabilità”, ha concluso la dott.ssa Zinno.
Insomma, nel luogo più appropriato, in un Ateneo, dove si genera sapere, è stata scritta una bella pagina di pedagogia che ha dato l’opportunità di riflettere a tutti i presenti e più che essere un bilancio consuntivo ha voluto lanciare una chiusura propositiva: e se riuscissimo ad andare oltre il modello dell’inclusione?
Concetta Porchia
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