Gli alunni dell’IC Montalto Uffugo – Lattarico – Rota Greca – S. Benedetto Ullano – S. Vincenzo La Costa commemorano la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

Gli alunni di tutti i Plessi del nostro Istituto Comprensivo celebrano la Giornata del 4 novembre

Il 4 novembre è la Festa dell’Unità Nazionale, giornata delle Forze Armate e di commemorazione dei caduti di tutte le guerre.
Onorare la festa del 4 novembre significa, innanzitutto, celebrare il coraggio e la dedizione del nostro Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri, così come codificato nella legge 27 del 1 marzo 2024, rendendo il doveroso tributo ai tanti che hanno dato la propria vita per costruire la democrazia e la libertà.  Ricordando la ricorrenza, non si intende esaltare l’Italia in
guerra o l’idea stessa della guerra, e non potrà mai essere così perché la nostra Costituzione, che continua a rappresentare il punto di riferimento imprescindibile per il nostro pensare ed il nostro agire quotidiano, afferma che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Un messaggio che oggi più che mai, in un contesto internazionale così duramente segnato da guerre e conflitti, rappresenta un monito che ci richiama al senso di responsabilità e a una doverosa presa di coscienza, quello veicolato dai sindaci nelle emozionanti cerimonie realizzate: a Montalto Uffugo dal sindaco Biagio Faragalli, a S. Benedetto Ullano dalla sindaca Amalia Rosaria Capparelli, a S. Vincenzo La Costa dal sindaco Gregorio Iannotta, a Lattarico dalla sindaca Antonella Blandi e a Rota Greca dal sindaco Giuseppe De Monte.

Ed è la stessa Costituzione che ci richiama ad impegnarci per “un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni” e ci ricorda che “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”.
“Ogni guerra è una follia. Ogni guerra è un errore. Nessuna guerra è indispensabile. Nessuna guerra è giusta. Non esiste conflitto che non possa essere risolto con la diplomazia. Non esiste ingiustizia, che richieda la violenza per essere sconfitta. Insomma, non c’è nessun motivo per cui la guerra debba ancora prevalere sulla PACE. Ricordiamoci che la pace è un tesoro prezioso da difendere. La
festa del 4 novembre non può essere solo un ricordo del passato, ma deve diventare progetto per il futuro: un progetto di pace in cui tutti siamo chiamati ad essere protagonisti”. Questo il messaggio d’insieme che i ragazzi delle scuole di Lattarico, S. Benedetto Ullano, Rota Greca e S. Vincenzo La Costa, leggendo lettere dei soldati dal fronte, poesie e riflessioni personali con enfasi e convincimento, hanno affermato. La Cerimonia ha rispettato la sua solenne ritualità in tutte le cittadine. Dopo l’intonazione corale dell’ Inno di Mameli, alla presenza delle autorità politiche, militari ed ecclesiastiche è stata deposta una corona d’alloro al sacrario del Milite Ignoto dei vari Comuni.

Un 4 novembre, questo del 2024, davvero speciale, che ritorna, con pienezza di significato e totalità di contenuto. “È stato davvero emozionante vedere tutti gli studenti dei vari Plessi dirigersi in festante corteo verso i luoghi dei vari borghi, preparati per le cerimonie”, commenta soddisfatta la Dirigente Scolastica Adele Zinno, figurando un ideale abbraccio di coesione tra tutte le scuole dei 5 Comuni afferenti all’Istituto. “Riteniamo che sia molto importante insegnare ai bambini la Storia. Noi non c’eravamo. E proprio per questo, abbiamo una grande responsabilità: la memoria. La conoscenza della Storia è una fedele compagna di viaggio che ci suggerisce le scelte migliori da fare e ci rende più umani”. La consapevolezza che la dignità, la libertà, la sicurezza non sono beni gratuiti come l’aria, ma conquistati, è fondamento dell’educazione civica”.

I ragazzi sono stati debitamente preparati all’evento dai docenti ed hanno assistito ad una lezione di Storia, efficace perchè si può fare scuola anche fuori dalle aule.
Una grande festa: le vie degli antichi casali di Lattarico, S. Benedetto, Rota Greca e S. Vincenzo La Costa hanno riecheggiato della gioia dei bambini, in particolare della scuola Primaria, che hanno saputo realizzare pregevoli lavori, suscitare suggestioni e colorare la Pace.
I nastri di asfalto dei borghi, si sono colorati di bianco, rosso e verde, colori che esprimono una comune speranza, che accendono gli entusiasmi e hanno ispirato i poeti: “Raccolgaci un’unica bandiera, una speme”, scriveva, nel 1847, Goffredo Mameli nel suo Canto degli Italiani.

Concetta Porchia

 

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