Come da nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio del cerimoniale di Stato e per le onorificenze- in occasione della Giornata del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio, al fine di promuovere la memoria storica e sensibilizzare la comunità scolastica sui valori della pace, della convivenza e del rispetto reciproco, i docenti hanno sensibilizzato gli studenti sull’importanza di questa ricorrenza.
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle celebrazioni istituzionali volte a promuovere la memoria storica e a sensibilizzare gli alunni sui valori della pace, della convivenza e del rispetto reciproco.
L’alto compito educativo della scuola è quello di recuperare quei fatti storici per trasformarli in occasioni di riflessione e studio, per combattere l’indifferenza e l’oblio, per promuovere e creare nei giovani un nuovo spirito di confronto, solidarietà e collaborazione con i popoli di diverse culture, stimolando una coscienza civile e morale attiva e consapevole che rifiuti ogni forma di discriminazione ed intolleranza.
In tale ricorrenza il Comune di S. Vincenzo La Costa ha programmato la manifestazione, “Memoria di una storia che vive” alla quale hanno partecipato, in presenza, gli alunni delle classi terze della scuola secondaria I grado sez. A-B-C-H, mentre le classi terze dei plessi di Lattarico, S. Benedetto Ullano, Rota Greca si sono collegate da remoto.
La manifestazione organizzata dalla dott.ssa Emily Cavaliere consigliera con delega alla cultura e dal dott. Francesco Leonetti consigliere con delega all’istruzione, ha visto al tavolo dei relatori il sindaco avv. Gregorio Iannotta, la vicaria dell’IC Montalto Uffugo Centro prof.ssa Concetta Porchia e l’illustre prof. Spartaco Pupo, docente UNICAL di Storia delle Dottrine politiche che ha tenuto una lectio magistralis sull’importanza della storia nella sua oggettività e della memoria storica per educare le nuove generazioni. A moderare il confronto, il dott. Enrico Paolo Fallico.
Ricordare le foibe aiuta a trasmettere alle nuove generazioni i valori della memoria, della giustizia e della responsabilità, affinché simili tragedie non si ripetano in futuro. Il rispetto per le vittime e la verità storica non appartengono a una parte politica, ma alla coscienza collettiva di un Paese maturo e democratico. Solo attraverso una memoria condivisa, capace di riconoscere tutte le sofferenze del passato, si può costruire un futuro basato sulla consapevolezza e sul rispetto reciproco.
Per preservare la memoria storica. Le foibe rappresentano una delle pagine più drammatiche e controverse della storia italiana del Novecento. Ricordarle aiuta a mantenere viva la memoria di un passato doloroso, evitando che l’oblio cancelli le vicende di chi ha sofferto e perso la vita durante questi massacri.
Solo nel 2005 gli italiani furono chiamati per la prima volta a celebrare il Giorno del Ricordo, in memoria dei quasi ventimila italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe (le fenditure carsiche usate come discariche) dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della Seconda guerra mondiale. Una bella lezione di storia, quella di oggi, a cui i ragazzi hanno partecipato con domande e riflessioni. Tutti sono tornati a casa più ricchi.
Più umani, con il mandato di:
“Voi tutti che siete il presente e il futuro del mondo
ricordatevi degli Innocenti
che vi chiedono di non chiudere gli occhi del cuore
che vi chiedono di far aprire le ali alle speranze
che vi chiedono di non fare precipitare il sole nel burrone.
Voi tutti ricordatevi di non spegnere le aurore.
Mai più, mai più le tenebre delle foibe!”
Concetta Porchia
Per visualizzare la pagina della manifestazione e la locandina dell’evento cliccare qui.
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