Un messaggio chiaro e forte, dall’IC Montalto Uffugo – Lattarico – Rota Greca – S. Benedetto Ullano – S. Vincenzo La Costa: METTERE AL CENTRO LA CULTURA DEL RISPETTO PER OGNI PERSONA

Gli alunni dell'IC Montalto U. - Lattarico - Rota Greca - San Benedetto U. -San Vincenzo L.C. alla prima del film "Il ragazzo dai pantaloni rosa"

A bordo di ben 8 pullman, partiti dalle 5 cittadine afferenti all’IC: Montalto Uffugo – Lattarico – Rota Greca – S. Benedetto Ullano – S. Vincenzo La Costa, giorno 4 novembre 2024, tutti i ragazzi delle classi della Scuola Secondaria di I grado si sono recati, accompagnati dai rispettivi docenti, al cinema Andromeda a Zumpano per la visione del Film: “Il ragazzo dai Pantaloni Rosa.
Il film è stato distribuito in anteprima, rispetto all’uscita ufficiale di giorno 7 novembre, proprio per le scuole. Imponente è stata l’adesione degli Istituti in tutta la Penisola, tra questi anche l’istituto diretto dalla Dirigente dott.ssa Adele Zinno che ha organizzato la complessa partecipazione, insieme alla docente Funzione Strumentale, preposta, prof.ssa Maria Barbarossa, nella consapevolezza che il bullismo e il cyberbullismo rappresentano un problema sempre più emergente, una seria minaccia per il benessere psicologico di preadolescenti e adolescenti. Secondo recenti studi, una percentuale significativa di giovani è vittima di queste forme di violenza che sempre più sovente accadono tra le mura scolastiche.
Nel 2012 il suicidio di Andrea Spezzacatena fu il primo caso a essere collegato direttamente al bullismo e in particolare al cyberbullismo. Teresa Manes, sua madre, dopo la morte del figlio entrò nel suo profilo Facebook con le credenziali che il ragazzo stesso le aveva dato poco prima di morire. Fu solo allora che Manes scoprì che alcuni compagni e compagne di classe di Andrea avevano creato un gruppo in cui si prendevano gioco di lui, chiamato “Il ragazzo con i pantaloni rosa”. Quel paio di pantaloni erano stati un regalo che Teresa aveva fatto ad Andrea e che lui indossava spesso anche a scuola e che sono diventati un simbolo della lotta al bullismo: “ho commesso molti errori con Andrea – ha detto Teresa Manes – regalargli quel paio di pantaloni non è stato tra quelli”.
Il caso di Andrea Spezzacatena è ancora ricordato non solo grazie all’impegno di sua madre – insignita nel 2022 del titolo di Cavaliere della Repubblica per la sua attività di prevenzione contro il cyberbullismo – ma anche per quella particolare circostanza, il gruppo Facebook e i pantaloni rosa, che sono rimasti impressi nella memoria collettiva. Ed è proprio il nome di quel gruppo a dare il titolo al film che ricostruisce la storia di Andrea.

Un teen movie sul bullismo che si è concluso con un live. Dopo la proiezione, Teresa Manes, mamma di Andrea, e il protagonista Samuele Carrino hanno dialogato in diretta streaming con gli studenti di tutta Italia collegati nei cinema. Ha moderato l’incontro la giornalista Federica Angeli, presente anche la cantante Arisa, autrice della canzone “Canta ancora”, colonna sonora del film.
Il film ha parlato ad un pubblico di giovanissimi in modo chiaro, sottolineando la necessità di promuovere il rispetto, incondizionato, per gli altri, valore che la scuola veicola con forza. Insomma un’efficace lezione di educazione civica, fuori dalle aule, che ha visto gli alunni, attenti e partecipi. Con gli occhi incollati allo schermo e i visi commossi, gli studenti dell’IC, già debitamente preparati dai docenti, sulle modalità e forme con cui si manifesta la sopraffazione e sui vari aspetti e i rischi del bullismo e del cyberbullismo, hanno seguito la proiezione in rigoroso silenzio e sono rientrati nelle loro famiglie, sicuramente, con una maggiore consapevolezza che bisogna rispettare l’altro perchè la mancanza di rispetto è una violenza vera e propria, che a volte è esplicitata, altre invece è ben nascosta e si fa fatica a riconoscerla.
Rispettare una persona infatti significa rispettare la sua dignità comprendendo che ognuno ha diritto di essere esattamente ciò che sceglie di essere e riconoscendo il valore e la bellezza della sua diversità.

Prof.ssa Concetta Porchia

 

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